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Orissa- Diario del 4 marzo 2013

Alcuni di noi si recano al tempio di TotaGopinath fin dalle prime ore del mattino per assistere alla cerimonia di Aratik. L’atmosfera delle 4 e mezzo è particolarmente suggestiva: si odono campanelle provenire dai luoghi di adorazione e canti di mantra che si innalzano dai borghi di Jagannath puri.

La frenesia di forme e suoni del giorno è sostituita da una irreale calma che viene interrotta solo da coloro che si accingono a raggiungere silenziosamente il luogo di culto.

Dopo colazione ci ritroviamo tutti per recarci a visitare il tempio di Shri Jagannath con il Maestro Ferrini. Sotto un intenso sole raggiungiamo la grande piazza di fronte all’ingresso principale del Tempio e come prima cosa ci fermiamo all’esterno davanti alla grande struttura dove risiede la divinità, questo è uno di quei templi in cui possono entrare solo gli indù. Nonostante questo limite, il maestro fin da prima della partenza ci ha fatto capire quanto il senso di unione ci permette di superare le barriere fisiche che solo apparentemente possono separarci da una esperienza diretta.

La risolutezza con cui il Maestro si è messo in contemplazione ha permesso ad ogni partecipante di percepire il profondo senso di sacra venerazione che si può sviluppare grazie alla fede in Dio. Dopo una ventina di minuti ci siamo spostati in un posto all’ombra per ascoltare alcuni insegnamenti in cui è stata approfondita la tematica sulla necessità di non soffermarci alla superficie delle cose confidando che nel nostro intimo profondo, oltre la percezione sensoriale, possiamo sperimentare la fonte della nostra beatitudine e felicità.

Siamo rimasti fino al termine della mattinata in rapito ascolto delle ispiranti parole del Maestro per poi rientrare per l’ora di pranzo. Nel pomeriggio ci siamo recati nella spiaggia di Puri e dopo un bagno nelle sacre acque ci siamo nuovamente riuniti per ascoltare la lezione serale al termine della quale siamo rientrati in Hotel.