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Haridwar Rishikesh Himalaya - Diario 11 settembre 2018

LO SCOPO DELLA FORMA UMANA

È straordinario osservare quanto sia importante ascoltare e riascoltare più volte i medesimi Insegnamenti, anche da persone diverse, aventi attitudini diverse. Quest’oggi, lo ammetto, ho iniziato l’ascolto della lezione del mattino con un’attitudine non completamente nell’accoglienza. Il tema della lezione era “le origini dell’Ayurveda”. Credo di aver ascoltato questa lezione introduttiva almeno 6-7 volte nel corso di questi anni di collaborazione con la DSVV, che si può sommare agli anni di studio individuale; considerando che il Corso al quale stiamo partecipando è un Corso avanzato, ero poco predisposto ad accogliere una nuova introduzione. Bene, già dopo i primi 5 minuti di ascolto del Professore di Ayurveda, uomo di straordinaria umanità ed esperienza, con oltre 50 anni di studi pubblicati su 70 libri e 400 pubblicazioni, la mia mente si è predisposta ad una ascolto attento, ispirato e grato.

Non è importante quante volte ascoltiamo i medesimi Insegnamenti, ma “come” li ascoltiamo. Infatti, quell’attitudine all’ascolto, consente di acquisire delle capacità interiori che si manifestano poi su vari livelli (si veda Bhagavad Gita IV.34), e soprattutto consentono di accedere al dono dell’intuizione (darshana), ovvero di quella sensibilità interiore che non si può acquisire neanche leggendo migliaia di testi. È questa un’attitudine del cuore, applicabile in vari ambiti professionali, come ad esempio in quello della relazione di aiuto, che trascende e supera l’importanza del concetto di tecnicismo. La lezione di questa mattina mi ha aperto il cuore, perché mi ha consentito di accedere ad una nuova realizzazione circa l’importanza del valore dell’umiltà nel raggiungimento della consapevolezza dello scopo della vita umana. Che dono! L’Ayuveda, che non è una Scienza della Medicina, è soprattutto una "Scienza della Vita”, e si manifesta nel mondo fenomenico, nel mondo della transitorietà, per consentire a coloro che lo desiderano con giusta attitudine, di raggiungere “lo scopo”, la realizzazione del sé, perché supporta il ricercatore spirituale nel mantenimento dello stato di salute fisica, psichica e spirituale. La manifestazione dell'Ayurveda è un atto di compassione del Divino nei confronti dell’umanità, perché fornisce strumenti di emancipazione, di controllo, di mantenimento e di trasformazione delle energie del corpo materiale, del corpo mentale e del corpo spirituale. Anche nel corso della lezione del pomeriggio abbiamo proseguito l’approfondimento e lo sviluppo di questo tema, con un altro professore, avente una modalità completamente diversa, ma non meno ispirante. In questo caso mi ha colpito la forza con cui il Docente ha specificato l’importanza della scelta individuale, del seguire una via di trasformazione interiore sotto la guida di un Maestro, che aiuti a vedere oltre l’oscurità creata dai condizionamenti, dall’attaccamento, dalla falsa identificazione. Con il gruppo abbiamo condiviso realizzazioni importanti e gratitudine per queste lezioni “introduttive” e allo stesso tempo “conclusive”, ovvero di scopo.

Andrea Boni