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Haridwar Rishikesh Himalaya - Diario 16 settembre 2018

UN LUOGO MOLTO SACRO

La strada che da Haridwar conduce a Devaprayag non è tanto lunga in termini di Km (circa 50), ma per percorrerla occorrono tre ore e mezza di viaggio in macchina. Il viaggio è impegnativo e affascinante, tra le colline pre-Himalayane, e Ganga devi che regna sovrana, con il suo fluire che parla, trasmettendo energia viva, vita pulsante e Amore.

Rispetto all’ultima volta che abbiamo visitato questo luogo ho trovato una strada con maggiori problemi: molte frane e tanti lavori in corso di riassesto idro-geologico, d’altra parte qui quando piove piove davvero e la montagna fa presto a franare. Quindi tanti rallentamenti, che ci hanno consentito di avere il tempo per osservare, riflettere e progettare. Devaprayag è un angolo bellissimo di India, il luogo di confluenza di due fiumi (che sono sempre parte di Ganga devi): Bagirathi e Alakananda, che sgorgano dai ghiacciai delle vette Himalayane, montagne alte fino a 7000 m, in luoghi molto sacri per l’India. Devaprayag è un luogo sacro perché qui formalmente il Fiume prende il nome di Gange. Il punto di congiunzione tra Bagirathi e Alakanand è mistico, è presente un’energia davvero straordinaria e superiore, che avvolge, penetra ed eleva. Qui, esiste anche un tempio molto antico (in questa forma ha almeno 1000 anni), che ospita la Divinità di Rama. Si narra infatti che dopo la dipartita di Sita Rama si sia recato proprio a Devaprayag per compiere ascesi. Il Brahmana del Tempio ci ha detto che Rama ha compiuto Tapasya (ascesi, meditazione) per un totale di dieci anni proprio lì. Infatti proprio vicino al Tempio è ancora presente la pietra su cui si è seduto il Signore, ed è conservata e venerata cn tanto Amore. Anche noi, dopo aver offerto gli omaggi al Signore, ci siamo seduti proprio vicino al “Seggio” di Rama, condividendo la Sua storia e la storia di Dasharata, delle Sue regine e dei fratelli di Rama; abbiamo brevemente riassunto gli episodi centrali del Ramayana, straordinaria Opera che, insieme al Mahabharata, ci narra delle feste straordinarie del Signore, esempio di lealtà, compassione, onestà, rigore, Amore incondizionato. È stato interessante connettere questi Insegnamenti con i contenuti ricevuti durante le lezioni della settimana, proprio perché tutto è collegato e un buon operatore di Ayurveda (counselor, massaggiatore, medico) non può prescindere dal conoscere anche questa letteratura, perché essa è sorgente di ispirazione, di riflessione, lì sono descritti i drammi umani e le soluzioni per sviluppare consapevolezza e procedere con forza nella crescita personale. Abbiamo poi pranzato tutti insieme in un ristorante, condividendo impressioni e riflessioni. Il viaggio di ritorno è stato impegnativo (in virtù del traffico e della stanchezza), ma anche gioioso e ci ha consentito di terminare alla grande questo nostro settimo giorno in India.

Andrea Boni