Skip to main content

Orissa- Diario del 7 marzo 2013

Andiamo a visitare il Gambhira, la dimora di Caitanya Mahaprabhu.

Entriamo in questo luogo passando dalla grande corte del palazzo che un tempo fu messo a disposizione di Caitanya per il suo soggiorno.

Oltrepassiamo la prima area, antistante il nucleo interno, tra il canto festante e le danze di centinaia di devoti che in quel momento erano riuniti per celebrare le glorie del Signore.

All’interno della successiva zona del palazzo, disposta nella parte sinistra dello stabile, troviamo la piccola cella dove Caitanya Mahaprabhu usualmente soggiornava nonostante avesse la possibilità di vivere in spazi molto più grandi grazie alla disponibilità dell’intera dimora.

Questa scelta di umile attitudine è un esempio dei valori di vita di questa grande personalità vissuta intorno al millecinquecento. Shri Caitanya portò una vera e propria rivoluzione di pensiero nella società indiana, soprattutto nella tradizione brahminica, sollevandola dalle gessature delle regole e delle norme a favore di una più ampia visione spirituale fondata fondamentalmente sull’ Amore, sulla compassione e sul perdono verso tutti gli esseri.

Il Maestro Ferrini, sulla scorta delle storie legate a Shri Caitanya Mahaprabhu, ci ricorda che la vita non è quella biologica, ma quella spirituale. Il corpo è uno strumento di locomozione ma la fonte della vita é tutta dentro. A noi la possibilità di far sgorgare questo nettare, ambrosia, elisir, da questa sorgente interiore attraverso il canto del nome divino, riportando luce e gioia alle persone che hanno inaridito il loro cuore.

Nella piccola cella abbiamo la possibilità di vedere attraverso una grata alcuni oggetti originali appartenuti al Signore Caitanya, ci sediamo lì vicino e continuiamo ad ascoltare le narrazioni che esaltano le Sue glorie.

Successivamente, percorrendo per poche centinaia di metri le strette vie di Puri, ci rechiamo a Siddhabhakula, luogo in cui Haridas Thakur era solito cantare i Santi Nomi. Caitanya Mahaprabhu si recava tutti i giorni in visita a questo grande devoto e mosso da compassione, con un miracolo, fece manifestare un albero da uno stecco di legno, per offrirgli un riparo all’ombra. Questa pianta è ancora oggi visibile in tutta la sua maestosa presenza e la singolare estensione dei suoi rami attraverso i muri dell’edificio.