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Vrindavana- Agra- Jaipur - Diario del 29 agosto 2012

Alle ore quattro e mezzo del mattino ci ritroviamo pronti con le valige per partire in direzione di Karauli per poi proseguire verso Jaipur. Carichiamo le auto monovolume appositamente scelte per affrontare il percorso immerso nella rigogliosa piana del Rajastan.

Arrivati a Karauli, villaggio poco conosciuto e fuori dai circuiti turistici, ci addentriamo nei vicoli stretti e tortuosi della cittadina rasentando i muri e i negozietti delle stradine che brulicano di vita per raggiungere uno slargo adatto a parcheggiare nei pressi del tempio dove è presente la divinità originale di Madhana Mohana.
Le quasi cinque ore di viaggio sono state ben ripagate dalla esperienza unica e significativa di questo speciale Darshana. I devoti locali, gentili ed accoglienti, ci hanno accolto con curiosità e sorpresa anche qui salutandoci con il consueto “Radhe Radhe”. Madanamohana significa "colui che può incantare anche Cupido". Advaita-acarya ha trovato la Divinità nei pressi della collina dvadasatiya a Vrindavana e prima della sua partenza per Navadvipa l’ha affidata al brahmana Chaubhe di Mathura. Anni dopo Caitanya Mahaprabhu inviò Sanatana Goswami a Vrindavana per riscoprire i luoghi dimenticati dei giochi divini di Krishna.

Un giorno Sanatana Goswami, mentre chiedeva l'elemosina nei pressi di Mathura, capitò proprio alla porta del brahmana Chaubhe. Vedendo i bambini del brahmana che giocavano con la Divinità come se Madanamohana fosse uno di loro, Sanatana rimase turbato e rimproverò Chaubhe di questa attitudine nei confronti della Murti. Gli insegnò quindi i modi più adeguati per il culto alla Divinità. Sia Sanatana Goswami che il brahmana fecero un sogno quella notte. Madanamohana apparve a Sanatana dicendogli che a Lui piaceva essere trattato come uno dei figli del brahmana e che non era contento delle tante regole che erano state introdotte. A Chaubhe invece Madanmohana, sempre in sogno, disse che - avendo già molti figli - avrebbe potuto affidarlo a Sanatana Goswami. La mattina dopo i due devoti si scusarono vicendevolmente, e alla fine la Divinità fu consegnata a Sanatana Gosvami che la adorò per molto tempo. Si narra che, successivamente, fu sempre la Divinità in sogno a chiedere al fratello minore del re di Jaipur di essere portata a Kairoli.
Oggi la grande energia di Madhanamohana, alimentata dai cori dei devoti, ci ha letteralmente travolto con emozioni e sentimenti spirituali. La Divinità sembra venire da una dimensione senza tempo e la ritualità con la quale viene adorata ci ricorda gesta e funzioni che ci appaiono sempre più familiari e cari, in un continuo crescendo dal primo giorno di questo bellissimo viaggio.Dopo una sosta per il pranzo, con altre cinque ore di viaggio siamoarrivati alla famosa “Città rosa”, Jaipur, dove proseguirà la nostra ricerca di altre Divinità originali di Vrindavana.