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Vrindavana-Jaipur-Agra - Diario del 6 marzo 2017

Fin dalle prime ore del mattino ci rechiamo sulla terrazza all’ultimo piano dell’Hotel per meditare. Ci organizziamo per non sentire troppo la distanza da Vrindavana e la partecipazione di tutti è sentita. Alle sette la nostra pratica continua con una lezione di Yoga e siamo quindi pronti per il secondo appuntamento della giornata: il Taj Mahal. Restiamo meravigliati dall’ingegno architettonico del monumento, ne leggiamo la storia e le caratteristiche. Un’occasione per fare riflessioni sulle potenzialità dell’uomo ma anche sulle sue debolezze dovute agli attaccamenti che creano spesso dolore e sofferenze come pare sia accaduto, secondo le cronache, a chi al tempo contribuì alla costruzione di questo mausoleo.

In pomeriggio ci trasferiamo in un piccolo tempio che ci aveva già visto ospiti durante un viaggio di qualche anno fa. Rincontriamo gli amici di Agra che non si erano dimenticati di noi. Lì si trovano le divinità di Radha e Krishna, Rama e Sita, Narayana e Lakshmidevi. Cogliamo l’occasione per leggere dei passaggi della Bhagavad Gita inerenti la natura del Signore Supremo e la sua forma universale.

Il clima si elettrizza quando iniziamo a intonare un bhajan, canto devozionale accompagnato da armonium e cembali. Il canto si trasforma in un kirtan, iniziano ad arrivare dei bambini che si uniscono a noi, poi gli adulti. Alla fine il tempietto è quasi pieno. Tutti insieme, uniti dal canto dei Nomi Divini, ci sentiamo coinvolti e partecipi. È una bella esperienza!

Alla sera, sul terrazzo, siamo spettatori di una colorita cerimonia di matrimonio che si svolge poco lontano dall’Hotel e i fuochi d’artificio arrivano poco sopra le nostre teste.

Andiamo a riposare presto, pronti per l’indomani. Ci attende una giornata di viaggio diretti a Jaipur.