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Da Rishikesh a Badrinath risalendo l'Alakananda - Diario 25 settembre 2019

Stamattina la pratica di Yoga è stata incentrata sulle qualità del Signore Narasimha. Forza e potenza impiegate per proteggere i suoi devoti: in una sequenza armoniosa di mantra, asana e pranayama meditiamo su queste qualità spirituali sentendo il cuore che pian piano si scioglie per lasciare il posto alla gratitudine e all’apprezzamento di ciò che ci circonda.

Dopo una ricca colazione trascorsa nello scambio delle prime impressioni sul nostro viaggio spirituale in India, ascoltiamo all’ombra di un grande albero a forma di ombrello la lezione sull’importanza della fede e della fiducia. Sotto le fronde di questo albero accogliente, contemplando il Gange davanti a noi, apprendiamo che fede e fiducia sono essenziali tanto sul piano delle relazioni quanto sul piano spirituale nel rapporto con la sfera divina. Infatti, ciò che sperimentiamo a livello materiale e psichico si riflette anche sul livello spirituale. Se non siamo capaci di sviluppare una relazione umana basata sulla completa fede e fiducia, non saremo in grado di acquisire queste qualità spirituali necessarie per la liberazione dai condizionamenti materiali. La storia di Sita e Ramachandra, su cui si basa la gloriosa opera del Ramayana, ci offre uno spunto di riflessione sul modello di fede e fiducia calate nella dimensione umana. Pur essendo stata portata in esilio e corteggiata dall’essere demoniaco Ravana con promesse di ogni ricchezza materiale, la bellissima Sita rimane fedele al suo sposo Ramachandra per tutta la vita. La sua esistenza diventa paradigma della fede in quanto ella decide, nonostante la prospettiva di una vita prospera che avrebbe attratto chiunque, di agire pienamente nel dharma e attendere il suo sposo senza concedersi ad alcuno.
Dopo pranzo un pullman ci porta ad Haridwar, alla Dev Sanskrit University. Qui ci attende il gruppo di italiani che usufruisce di una borsa di studio offerta dal Centro Studi Bhaktivedanta presso l’Università. I racconti sulla loro esperienza allietano il nostro arrivo: gustando frutta fresca, ascoltiamo aneddoti sulle loro visite e curiosità sulla scienza applicata dello Yoga tratte dalle lezioni che seguono quotidianamente. Successivamente i rappresentanti del Centro Studi Bhaktivedanta vengono ricevuti dal Vice Rettore dell’Università che si dice entusiasta della collaborazione con il CSB ormai in auge da 10 anni. Avviene la firma per il rinnovo dell’accordo ufficiale tra la Dev Sanskrit University e il Centro Studi Bhaktivedanta che sancisce la missione di portare lo Yoga autentico nel mondo occidentale attraverso una formazione tradizionale e ufficialmente riconosciuta. Conclude la visita ad Haridwar una lezione sulla cultura nuragica, che presenta notevoli affinità con quella indovedica sul tema della ricerca del se’ e del principio divino. Infatti, la civiltà nuragica basa la monumentalizzazione del costruito alla ricerca del sacro nella cura per i dettagli costruttivi. Tale cura e attenzione, che conferiscono importanza ai luoghi di culto che in numero enorme caratterizzano questa civiltà di 4000 anni fa, si manifestano anche nell’antica scienza dell’architettura vedica, il Vastu, che imposta la costruzione di templi ed edifici ordinari su canoni specifici finalizzati a tradurre il macrocosmo nel microcosmo. Ecco, allora, l’importanza della ritualistica, dell’offerta votiva, della struttura, del simbolismo in esse celato: la lezione ci consente di apprezzare i notevoli punti in comune tra due civiltà così distanti nel tempo e nello spazio, punti che suffragano l’universalità dei valori propugnati dalle due realtà.