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Himalaya - Diario del 28 agosto

“Sulle rive di Madre Ganga”
mattina

Risvegliarsi alla Vita. La mattina presto andiamo a meditare sulle rive della Ganga. Qui c'è una potenza spirituale straordinaria. Quel flusso impetuoso di corrente che appare inarrestabile è la nostra corrente spirituale di Amore.

La Ganga corre veloce, senza indugi, e ci parla della nascita e della morte, della vita eterna oltre ad esse, dell'uomo e di Dio, della terra e del cielo. Con il cuore ci tuffiamo in queste acque e solo una preghiera è nella nostra mente: possa io ritornare alla luce, possa vivere l'Amore puro, possa sviluppare ogni qualità e talento per offrirli al Cielo e così dimostrare la mia gratitudine verso Dio, i Maestri, tutti gli esseri. Possa la mia esistenza dimorare nella gioia, nella purezza, nella dolcezza d'animo, nella forza di un pensiero elevato. Possa io risvegliami alla Vita.

Qui, lungo il fiume, si ha la sensazione di essere giunti a casa, il luogo da cui siamo partiti e dove finalmente ritorneremo.Facciamo qualche passo controcorrente respirando un prana potentissimo, che entra dentro e vivifica.

Gli occhi verdi di Madre Ganga rappresentata in una Murti in un kutir lungo il ghata sembrano entrarci dentro e non abbandonarci più. E' qui che vogliamo stare, è qui che vogliamo dimorare nella coscienza.

Verso metà mattina ci rechiamo in una spiaggetta sulla Ganga per ascoltare una lezione del nostro Maestro. Assieme a noi ci sono anche diverse mucche che vogliono ascoltare! Alcune si siedono placide, altre ci camminano intorno e annusano le nostre borse e tutto quel che abbiamo, altre ancora tentano di mangiare i nostri quaderni di appunti o le stuoie su cui siamo seduti. La loro curiosità ci diverte, mentre apprezziamo la loro speciale dolcezza e mansuetudine.

Il sistema socio-spirituale tradizionale vedico è l'argomento principale che viene approfondito in questa lezione.

“Come possiamo diventare utili nella società e al contempo evolvere spiritualmente? La tradizione indovedica ci spiega che ciò è possibile se svolgiamo nella società un ruolo adatto al nostro guna e karma, alle nostre tendenze ed esperienze, e se offriamo i frutti di queste azioni a Dio. Ogni azione ha reale valore nella misura in cui è collegata al piano trascendente: è questo collegamento (Yoga) che dà senso alla vita e che ci rende veramente soddisfatti. Dobbiamo agire per realizzare il nostro potenziale divino, altrimenti il vivere è inutile, privo di scopo. L'azione compiuta in spirito di offerta a Dio spezza ogni catena.”

Matsyavatar Prabhu prosegue spiegando il sistema vedico del varna-ashrama dharma ed anche la sua degenerazione nel sistema delle caste. Descrive poi quali sono le caratteristiche di un autentico spiritualista, commentando lo shloka 42 del diciottesimo capitolo della Bhagavad-gita.

Il sole è diventato molto forte e, come sempre, le acque della Ganga ci ristorano. La sabbia bianca qui luccica come se contenesse infinite piccolissime pietre preziose.

Continuiamo a porre domande a Matsyavatar Prabhu per meglio comprendere il nostro dovere nella società e per armonizzarlo all'ordine universale. In questo viaggio la nostra vita si ricostituisce sul perno del dharma.

Al termine del nostro incontro un indiano di Varanasi si avvicina e dice al nostro Maestro: “Non capisco l'italiano ma ho capito che sei una grande anima. Desidero offrirti questa preghiera in tuo onore”. E così inizia a cantare una preghiera al Guru: “Eh prabhu...” Dopodiché tutti assieme intoniamo l'inno al Deva del Sole tratto dal Rigveda. Om tad Vishnu paramam padam sadam...

“Siate testimoni della Tradizione”
pomeriggio

Domande e Risposte. Siamo di nuovo sulle rive della Ganga e proseguiamo il programma di domande e risposte iniziato al mattino.
“Se l'anima è eterna perché deve incarnarsi in corpi materiali e perché in questo mondo si trova a soffrire?”
“Come possiamo spiegarci le contraddizioni e i paradossi che vediamo in India?”
A questo proposito Matsyavatar Prabhu ci spiega: “E' vero che questa era la terra dei rishi, che sulle sponde della Ganga sono state scritte alcune delle pagine più illuminate della storia dell'umanità, ma oggi in questi luoghi potete trovare anche chi pugnala al cuore questa grande Tradizione. Ma noi non dobbiamo far leva su ciò per crearci un alibi ed interrompere la nostra ricerca. L'India ha ancora un grande tesoro da donare all'umanità. Non lasciatevi distrarre dalle incrostazioni che ci sono in superficie. Siate testimoni della ricchezza spirituale che resta e che tuttora è visibile e che probabilmente con il passare degli anni non sarà più così accessibile”.

Un incontro speciale segna la conclusione di questa giornata. Vediamo una signora occidentale che si ferma ad ascoltare la lezione. Incuriositi andiamo a conoscerla e scopriamo che è italiana e che in Italia aveva letto uno dei libri del nostro Maestro, consigliata da un'amica.

Inizia una bella conoscenza che approfondiremo anche nei giorni successivi.