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India del sud - Diario del 25 febbraio 2011

Nammalvar
Ambientamento e visita al tempio

Chi prima, chi dopo, ciascuno di noi è colto al suo risveglio, fin dalle primissime ore del mattino, da un variegato ambiente sonoro, apparentemente interrotto pur nelle più profonde ore della notte.

Si diffondono nell'atmosfera il suono trascendente dei canti offerti alle divinità di Shri Shri Radha Govinda e il fremito delle attività devozionali che si svolgono secondo un ritmo preciso ed incessante.

È il tempio stesso, vero e proprio organismo vivente, che produce questi suoi suoni naturali e i servitori del tempio si muovono e agiscono all'interno di un ordine superiore. È proprio l'ordine a cui, come ospiti siamo chiamati ad armonizzarci. Ma come tutti i cambiamenti, anche questo ci prenderà un po' di tempo e non è escluso che dovremo attraversare qualche momento di difficoltà.

Dedichiamo il mattino a questo processo di integrazione, e poco a poco tutte le tensioni vengono riassorbite nell'abbraccio misericordioso delle Divinità. Il nostro gruppo è costituito da personalità molto diverse sia per carattere che per estrazione sociale ed è stupefacente come ogni persona trovi la forza e l'intelligenza per superare le proprie resistenze. Non so se tutti i partecipanti si rendano conto dei progressi che stanno compiendo lungo il sentiero della purificazione; penso piuttosto che si stupiranno di loro stessi al rientro nei circuiti ristretti della vita quotidiana o che un'intuizione di queste dinamiche coglierà ciascuno nei giorni che precederanno il nostro rientro.

Nel pomeriggio, dopo aver rispettato un buon prasada, del cibo speciale preparato e offerto a Dio, proseguiamo il nostro pellegrinaggio con la visita al tempio di Namalwar, “il Mio Alwar”. Prosegue la nostra ricerca di qualche briciola di gusto spirituale che questi grandi poeti mistici dell'India del Sud hanno sperimentato e testimoniato nelle loro bellissime opere.

Shrila Gurudeva ci introduce alla lettura dei versi raccontandoci la storia, che la tradizione tramanda, della breve e intensa vita di Catokopan di Kurukur, altro nome del Santo-poeta; di come trascorra i primi dodici anni della sua vita, fin dai primissimi istanti, in un profondissimo stato meditativo, tale da turbare non poco la coscienza dei suoi genitori; di come diventi a questa stessa età Maestro spirituale di un esperto brahmano, che dedicherà poi tutta la vita a celebrare le sue glorie.

Dai versi, semplici e profondissimi, trapela una conoscenza straordinariamente raffinata e matura della dimensione spirituale e del Signore dei mondi, con cui il devoto scambia intimi sentimenti di Amore. Sentimenti che risaltano come pietre preziose nella dolce e rapita descrizione delle Sue grandezze e potenze, luce stessa di questo e di quell'altro mondo trascendente ed eterno. Shrila Gurudeva ci invita a porre la nostra attenzione ai tanti dettagli con cui Namalwar celebra le indicibili bellezze di questa dimensione terrena, con le sue forme e i suoi profumi; a come per un autentico innamorato di Dio non vi sia una scissione tra realtà relativa e Realtà Assoluta, entrambe espressioni del Divino, degne dei nostri più sinceri sentimenti di Amore, vissuti nella pura modalità dell'offerta.

Anche questa visita è benedetta dalla danza estatica del nostro Maestro spirituale, accompagnata dal nostro spirito più gioioso e compartecipe. Offriamo i nostri omaggi alla murti e ci incamminiamo verso la nostra residenza. Per le strade di Tirupati la sera è colorata dei suoni, delle danze, dei sorrisi pieni di intensa devozione di una processione che è una vera e propria festa, che coinvolge donne e uomini, giovani e anziani, ed anche una coppia di elefanti. Il senso di questo straordinario corteo sfugge ai più di noi, ma sembra volerci proiettare tra i meravigliosi giochi e avventure del mondo spirituale.

Che i nostri sogni possano essere ammantati della polvere d'oro che piove dal cielo e dalla bocca di questi santi e benefattori dell'umanità e di tutte le creature.