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Kerala-Orissa-Uttar Pradesh - Diario 13 febbraio 2020

Questa mattina l’alba ci regala un dono. Come può l’alba portare un regalo agli umani, offrire qualcosa di concreto?

La meditazione può diventare strumento per il viaggio dell’anima ed il Signore, oggetto della venerazione del mattino, può guidare alla scoperta dei luoghi sacri dentro e fuori di noi.

Alle ore 7:00 ci siamo intrattenuti sul tema della realizzazione di ananda, la beatitudine del sé.

Questo è il terzo delgi attributi che abbiamo preso in esame e così ci siamo apprestati a prendere come guida i riferimenti della Brahma Samhita che nel primo verso descrive con queste caratteristiche il corpo spirituale.

Sat-cit-ananda sono i tre attributi di riferimento per i ricercatori spirituali che desiderano ritrovare se stessi e la loro vera natura.

Dopo circa un’ora ci rechiamo a colazione lasciando lo spazio libero ad altri ospiti dell’hotel che fanno la loro lezione di Yoga dalle ore 8:00 in poi.

Ci incontriamo sempre con questi ospiti, tutte le mattine come a darci la staffetta. Loro si apprestano a fare una lezione del tutto fisica e noi invece usciamo da una lezione inerente la filosofia e la spiritualità. Qualcuno, capendo qualcosa di italiano, si avvicina per ascoltare con la scusa di dover iniziare la lezione successivamente.

Alle ore 10:30 ci ritroviamo per la nostra lezione di Yoga. Un lavoro costante di carana localizzati soprattutto nella regione lombare e coxo-femorale, per sbloccare le tensioni che si creano proprio a causa dei blocchi energetici in questi punti del corpo.

La lunga fase di mobilità a livello articolare ci predispone a gustare le asana statiche e meditative. Il caldo e i suoni della fauna del Kerala ci accompagnano in una rilassante congiunzione, guidata da mantra e posture sukham, comode.

Anche oggi è una bella giornata, ricca di prana e di shanti. Il Kerala sembra essere una regione adatta al recupero psicofisico grazie alla forza terapeutica dell’ambiente, della natura, della vita.