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Kurukshetra Vrindavana Jagannath Puri - Diario 21 febbraio 2019

Questa mattina abbiamo letto il nono capitolo della Bhagavad Gita dove viene affrontato il tema dell’invidia, problema che affligge le relazioni tra gli esseri umani e il rapporto tra uomo e divino. L’invidia degrada la purezza della persona e la fa allontanare dalla ricerca spirituale. Attraverso un lavoro di ascolto e osservazione interiore, è possibile riconoscere nel proprio campo psichico l’invidia e diventarne consapevoli. Osservandola, possiamo prenderne le distanze bloccando il processo di identificazione.

Alle 9:30 siamo partiti con i riksho diretti al Gambhira, la casa del padre di re Prataparudra dove Chaitanya Mahaprabhu ha vissuto dopo il viaggio nel sud dell’India. Abbiamo potuto avere un darshana speciale: i sandali e la brocca per l’acqua utilizzati da Chaitanya e custoditi internamente alla sua stanza.
Alcuni di noi si sono commossi nell’immaginarLo utilizzare quegli oggetti ed essere nel luogo dove ha vissuto. Abbiamo sorriso nel sapere che durante la notte, malgrado i devoti dormissero davanti la porta per evitare che uscisse in preda ad estasi notturne, al mattino misteriosamente non era più in stanza.
Attraverso le vie colorate e piene di vita di Puri ci siamo diretti verso il samadhi di Haridhas Thakura, intimo devoto di Chaitanya, costantemente immerso nel canto dei Nomi di Dio. Essendo di origine musulmana, era stato sottoposto a ingiurie e percosse a causa del suo orientamento alla devozione personale. Era molto caro a Chaitanya e quando lasciò il corpo, il Signore lo prese tra le braccia e lo portò in riva all’Oceano, dove si prese amorevolmente cura della sua salma. Questo episodio ha emozionato i presenti, che si sono raccolti in meditazione e riflessione davanti al samadhi.
Prima di pranzo ci siamo recati sulla spiaggia dove abbiamo offerto canti devozionali.
Nel pomeriggio alcuni di noi si sono recati a Siddha Bhakula, dove abbiamo respirato un’atmosfera di fede percepibile anche dalle tante preghiere votive appese all’albero sotto il quale Haridas Takhura era solito immergersi in meditazione. Ispirati dal suo esempio, abbiamo cantato i Nomi divini e ricordato alcuni passi della sua storia leggendo la Chaitanya Charitamrita.v Alle 18:30 si è svolto un workshop in cui ognuno ha avuto la possibilità di esprimere quello che ha vissuto in queste due settimane. Dalla condivisione é emersa gratitudine per l’opportunità culturale, filosofica e spirituale offerta nell’ottica evolutiva. In questo ultimo giorno a Jagannath Puri, salutiamo i compagni di viaggio che sabato torneranno in Italia; la tristezza del distacco viene subito affievolita dalla consapevolezza che le nuove relazioni nate in questi 15 giorni potranno avere un seguito anche in futuro.