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Maratea - Diario 30 maggio 2021

Consueto appuntamento al mattino presto per la meditazione e lezione di Yoga a seguire. Dopo colazione ci dirigiamo a piedi in visita presso il Monte Minerva dove anticamente era presente un tempio dedicato a questa divinità romana, personificazione della lealtà e della giustizia. Nel corso dei secoli fino ad oggi la sacralità del luogo è stata orientata sempre di più verso l'odierno cristianesimo, anticipato in questa zona geografica da un significativo passaggio dei monaci greco-bizantini.
Una tradizione di culti diversi, da oltre mille anni, ha dunque caratterizzato la popolazione e l'ambiente, lasciando ancora oggi risuonare di energia questo territorio.

Saliti in vetta a circa 650 metri sul livello del mare ci sediamo sotto l’imponente statua del redentore costruita nel 1964 per riprendere il nostro tema su Divinità Umanità e Natura nella tradizione indovedica. Il panorama potrebbe essere bellissimo e si potrebbe vedere l’isola che andremo a visitare nel pomeriggio ma una perturbazione ci avvolge con le sue nuvole dense e bianche, tanto da limitare la nostra vista a poche centinaia di metri. Questa si rivela un’occasione per riflettere su quanto anche la coscienza dell’uomo, quando si orienta verso la materia, rischia pian piano di perdere la visione lungimirante e saggia e al tempo stesso quanto, attraverso la bhakti, si possa ridare a quella stessa materia il senso del sacro per aiutare concretamente la coscienza a riprendere la retta via per la scoperta di sé.

Il pomeriggio si rivela prima incerto e poi piovoso, e dunque il programma continua sotto i gazebo dell’ampio e gradevole giardino dell’Hotel dove prima i canti e poi la pratica dello Yoga permettono di mantenere la nostra ispirazione e il desiderio di ritrovarci l’indomani mattina all’atteso appuntamento della meditazione.