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Vrindavana-Jaipur-Agra - Diario del 2 marzo 2017

Questa mattina abbiamo fatto una condivisione sulle nostre esperienze con la meditazione. Alcuni di noi hanno testimoniato ciò che hanno sperimentato: commozione, senso di pace, difficoltà di concentrazione e ispirazione generata dal suono della preghiera.

Ci siamo recati quindi al tempio di Radharaman, la Divinità che si è automanifestata da una salagrama shila (pietra sacra). Queste trasformazioni della materia, mettono a dura prova la nostra fede, perché siamo abituati ad osservare quelle piccole, mentre quelle più impegnative ci sfuggono.Tuttavia, in questa zona, tali manifestazioni non sono rare. Con i nostri sensi, non siamo in grado di capire fenomeni di questo tipo, abbiamo bisogno di punti di riferimento, abbiamo bisogno di fede.

Tutte le persone possono entrare in comunicazione con le Divinità, e con la giusta consapevolezza spirituale riusciamo a vedere oltre i rifiuti e le scimmie. I paesaggi ai quali siamo abituati ci rimandano al lato superficiale, esteriore, mentre Vrindavana ci mostra lo stato delle cose dietro la facciata, lo stato delle nostre coscienze.

La Divinità di Radha-Ramana è adorata ancora oggi nello stesso luogo e sebbene non sia alta più di 30 centimetri, i pellegrini giungono ancora da ogni parte dell’India appositamente per vedere la Sua sbalorditiva bellezza. In effetti, la Sua misura minuta contribuisce alla Sua speciale attrattiva. Inoltre, tra tutte le Divinità originali dei Goswami, soltanto Radha-Ramana si trova ancora a Vrindavana. Anche questo può essere attribuito alla misura della Divinità: le sentinelle del tempio dedussero che i soldati musulmani, che stavano distruggendo tutti gli “idoli hindu’”, avrebbero fortunatamente trascurato Radha-Ramanadev, a causa della Sua misura troppo piccola. I benefattori della Divinità ebbero ragione, e i musulmani non distrussero mai la Divinità originale.

Curiosamente, non vi è alcuna Divinità di Radharani nel tempio, ma alla sinistra di Radha-Ramana, c’è una coroncina d’argento, che rende palese la Sua presenza.

Nei templi è già iniziata Holi, la festa dei colori, e anche noi siamo stati benedetti da una nuvola di polvere rosa.

Più raccolta l'atmosfera più tardi ai samadhi, tra gli altri, di Narottama das Thakura e Lokanath Goswami, due grandi santi della tradizione. Accompagnati da letture sulle loro vite esemplari e da canti ispiranti, ci siamo sentiti più vicini e collegati.