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Himalaya - Diario del 31 agosto - mattino

“La felicità è dentro di noi”
Mattina - Sulla rinuncia e sull'offerta

Siamo in un ghata lungo il fiume sacro, davanti alle murti dello Shiva Lingam, di Ganga devi e di Hanuman.
Un devoto indiano seduto vicino a noi canta una serie interminabile di mantra con una concentrazione e un assorbimento così profondi che ci rimangono nel cuore.
Accompagna ogni mantra con mudra o gesti dell'antica simbologia sacra vedica.

In India la devozione è diffusa in poveri e in ricchi, la troviamo nella strada, lungo il fiume sacro, nelle capanne. Mentre il Maestro risponde alle nostre domande, l'India esplode attorno a noi: si sentono mantra che vengono cantati sull'altra sponda della Ganga, bambini gioiosi che schiamazzano appena usciti da scuola, pujari che svolgono i loro doveri religiosi quotidiani, pellegrini in visita che camminano lungo Ganga Devi, la grande Madre.

“La felicità non si trova sull'altra sponda del fiume o dall'altra parte della montagna. La felicità si trova dentro di noi, nel cuore. Per realizzarla dobbiamo liberarci dai condizionamenti. La vera rinuncia non consiste nell'avere o nel non avere, ma nell'utilizzare ogni cosa al servizio di Dio e del Bene di ogni essere. In verità noi non siamo proprietari di niente. Nasciamo nudi e ce ne andiamo nudi. Quel che ci appartiene lo è solo temporaneamente ed è frutto del karma. Ripetete dentro di voi questa frase: noi non siamo proprietari di niente. Il distacco autentico si produce laddove il soggetto ha realizzato questa verità e tutto quello che temporaneamente possiede lo utilizza solo per amare. L'amore vero è l'esatto contrario del senso di possesso, della volontà di esclusione e delle pretese. Il segno dell'amore autentico è la libertà dall'attaccamento egoico, è la soddisfazione interiore dell'anima che non necessita di niente che sia esterno ad essa. Siamo qui per ricercare la vera ricchezza, quella che la morte non porta via e che unicamente consiste nella realizzazione spirituale.”

Mentre Matsyavatar Prabhu parla, continuiamo a sentire echeggiare nell'etere mantra e canti spirituali vaishnava: om namo bhagavate vasudevaya..

Alcuni bambini indiani ci vengono a trovare e si siedono tra noi. Una bambina chiede di indossare le nostre cuffie audiotour e ascolta le parole del nostro Maestro. E' fiera e felice di essere parte anche lei del nostro gruppo di Sat-sanga! Cominciamo a cantare la lode “Gurudeva” di Bhaktivinoda Thakur. I bambini presenti si uniscono al nostro canto, battono le mani con noi e alla fine danziamo assieme per glorificare il Signore.

Mani bianche e nere si stringono, occhi ridono, cuori si capiscono al di là delle parole.