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Orissa- Diario del 5 marzo 2013

Questa mattina ci rechiamo al tempio di Totagopinath.

Troviamo molti devoti che stanno già seguendo una lezione e per questo ci mettiamo seduti in una zona vicino all’ingresso per ascoltare le parole del Maestro che ci descrive la figura di Caitanya Mahaprabhu.

La specificità dell’Amore di Shri Krishna Caitanya è quello di una donna per il suo amato. Affascinanti ed ispiranti storie ci fanno intravedere la via della Bhakti vissuta da tutti coloro che in India, intorno al 1500 d.C., si accodarono alla figura di Caitanya deva seguendone gli insegnamenti , la filosofia, ma soprattutto il messaggio di Amore e compassione, di misericordia e di perdono.

I suoi seguaci del tempo vedevano gli accadimenti miracolosi come una normalità all’ interno della specialità di Shri Caitanya Mahaprabhu. Rigorosissimo nelle sue relazioni, nei suoi voti, con sé stesso, ma al tempo stesso tollerante con le persone che si avvicinavano. Shri Caitanya deva trasmetteva questa fede immensa attraverso la Sua forza nel trasmettere il canto dei nomi divini: suono, vibrazione trascendentale che -come accade in un procedimento alchemico- permette di trasformare le cattive abitudini in buone.

Due tradizioni raccontano della scomparsa di Shri Caitanya: una dice che sia successo in uno slancio verso la Divinità di Totagopinatha, mentre un'altra vuole che sia scomparso immergendosi nelle acque dell’oceano di Puri.

Al pomeriggio ci rechiamo in spiaggia e dopo un bagno ci sediamo attorno al Maestro Ferrini che ci spiega come in quest'ora speciale, che è il terzo sandhi, la coscienza é sollecitata in maniera diversa. Il primo sandhi é all'aurora: un momento mistico dove la coscienza é al suo massimo, dove gli oggetti all'orizzonte si illuminano di rosa. C'è una preghiera intitolata alle aurore nel Rig veda, redatta in lingua vedica, e dice che coloro che in questo momento particolare si fanno trovare pronti, puliti, mentre cantano inni e preghiere, queste persone sono inondate di una ricchezza infinita:

“Om tad visnoh paramam padam sada pasyanti surayah diviva caksur atatam tad vipraso vipanyavo jagrvam sah samindhate visnor yat paramam padam”

Come il sole illumina con i suoi raggi un mondo altrimenti buio, allo stesso modo i bramani, i devoti del Signore che sono puri, con le loro parole e la loro vita indicano la realtà spirituale. Non possiamo vedere solo le cose esterne, ma anche quelle interne. Grazie ai raggi del sole possiamo vedere e ci possiamo vedere. Così, similmente, coloro che sono bramani, che hanno ricevuto la visione e praticano questa vita, possono vedere e far vedere.

Rig Veda, decimo Mandala. Tutta questa letteratura rivelata é chiamata shruti. Questa immensa mole di sapienza fisica e metafisica ha portato agli esseri umani, nati nell'ignoranza, la sapienza e la cultura sacra.