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Vrindavana- Agra- Jaipur - Diario del 30 agosto 2012

Alle sette del mattino iniziamo la giornata con il consueto incontro sulla cultura dello yoga e la scienza della meditazione raccolti nel caratteristico hotel, dal gusto quasi barocco, che ci ospita. Ci raduniamo per questo primo incontro del giorno nella veranda all’aperto del terzo piano contraddistinto dalla architettura tipica delle regge del Rajastan. Le tematiche affrontate ci aiutano a riconquistare il senso del sacro in questo nostro viaggio e a prendere coscienza del fatto che siamo in uno dei luoghi di pellegrinaggio più affascinanti dell’India.

Il rischio è di distrarci e di lasciarci confondere dai variopinti colori, dai suoni e dai sapori tipici di questa caratteristica area geografica, senza andare in profondità. Ma l'attenzione del gruppo è benorientata sulle motivazioni principali di questo viaggio, ovvero la spiritualità e la ricerca interiore.

A metà mattinata andiamo a visitare la Divinità di Sri Govindaji installata originariamente 5000 anni fa a Vrindavana da un pronipote di Krishna. E' una delle quattro Divinità principali del Vraja-mandala. Le altre sono Keshavadeva (Janmasthana), Harideva (a Govardhana) e Dauji (Divinità di Balarama).

Shri Govindaji è stata adorata da Srila Rupa Goswami. Ungiorno in sogno la Divinità Govindaji gli apparve per rivelargli dove era sepolta. Rupa Goswami andò in quel luogo, scoprì la Divinità e se ne prese cura personalmente. Maharaja Jai Singh II prese la Divinità da Vrindavana e la portò ad Amber vicino Jaipur per proteggerla dal re musulmano Aurangzeb, il quale era tristemente ben noto per distruggere i templi indù e le loro Divinità. Shri Govindaji fu poi portata a Jaipur nel 1728 (o nel 1735 secondo altre fonti). Maharaja Jai Singh ha dedicato la sua Jaipur o "la città della vittoria" a Govindaji. Anche qui abbiamo vissuto un'esperienza difficile da descriversi a parole. Come perle appese ad un filo, queste visite sembrano avere tutte un sapore unico ed insostituibile.Con queste esperienze ci stiamo nutrendo di bhakti, di devozione e amore per il Divino.