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Kerala-Orissa-Uttar Pradesh - Diario 11 febbraio 2020

Anche questa mattina ci ritroviamo all’appuntamento fisso delle 5 per la meditazione. Ad attenderci gli stessi canti nella natura degli uccelli che hanno caratterizzato il nostro primo incontro con la fauna tropicale di queste zone. I canti degli uccelli a tratti sono dei veri e propri concerti con spettacolari cadenze e ritmi difficili da raccontare per la loro bellezza e armonia. La vegetazione anche se celata dall’ombra della notte è ormai più familiare e ci orientiamo naturalmente dopo aver trascorso il primo giorno in questo hotel.

Alle 07:00 il consueto appuntamento del mattino di questo viaggio ovvero quello delle riflessioni sulla meditazione.

Oggi abbiamo iniziato a prendere in esame il primo dei tre attributi della coscienza, il Sat, l’essenza. Questo lavoro ci accompagnerà per la comprensione degli Alvar e dei loro scritti, che attingono dal piano della eperienza interiore come un fiume attinge dalla sua fonte l’acqua che lo compone.

Questa essenza che pare essere a sua volta caratterizzata dal concetto di eternità, ci avvicina all’idea di una guarigione globale dell’essere, dove piano fisico e sottile partecipano ad una ricostruzione sana ed equilibrata proprio grazie alla meditazione.

Dopo la colazione ci ritroviamo per la lezione del metodo Yoga con Amore.

Poi la pausa, ognuno si organizza, chi va a fare un bagno nell’oceano e chi preferisce fare un trattamento ayurvedico.

Alle 16.30 ci ritroviamo per riprendere il dialogo con gli Alvar. In particolare questa sera ci immergiamo nella lettura di una bellissima opera di Nammalvar, il Tiruvaymoli.

Il poeta esprime il suo accelso abbandono lodando le qualità divine del Signore di Venkatam, senza trovare fine alle parole e alle descrizioni.

Questo Alvar preferito tra i preferiti, secondo la tradizione era nato pochi giorni dopo la scomparsa da questo pianeta di Shri Krishna ed era rimasto in samadhi fino all’età di 16 anni.