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Diario del giorno 4 - Viaggio dell'Anima "Ritiro di Yoga a Maratea"

Oggi scendiamo di quota e ci avviamo nel percorso che costeggia sotto monte lo sperone dove si erge il Cristo redentore che, con il gesto delle braccia rivolte verso il cielo, tanto ricorda la tipica posizione del Signore Caitanya Mahaprabhu. Immagini che riverberano nelle nostre menti di vibrazioni positive e come impronte lasciano segni inequivocabili del passaggio verso il Divino. Oggi il sole ed il mare calmo, le leggera brezza marina, sembrano essersi alleati per garantirci la migliore condizione per camminare alla ricerca degli eremi di anime pie che avevano pensato a questi luoghi come dimora speciale per le preghiere e per la connessione con il Signore, come nell’autentico spirito dello Yoga, yuj per la connessione nel cuore con il Paramatma, l’Anima Suprema.

Il percorso è forse uno dei più belli, sopra la roccia a picco e sotto la distesa azzurra del mare che si apre alla vista del golfo di Policastro. Arrivati alla strada facciamo un tornante per riprendere subito il contatto con la terra con un nuovo sentiero e procedere verso sud, adesso l’elemento acqua è alla nostra destra, il percorso è molto più stretto e impegnativo, a tratti pare di essere in Himalaya. Incontriamo eremi millenari, a volte restaurati, a volte intatti nella loro originaria costruzione. Seduti all’ombra del rifugio possiamo beneficiare di uno dei titoli più belli del libro "Pensiero Azione e Destino”; l’uomo: un progetto per la felicità. Il senso di una prospettiva luminosa con la quale possiamo comprendere che corpo e mente possono funzionare molto meglio quando vengono orientati verso lo scopo supremo attraverso una prospettiva ascetica che nella tradizione della Bhakti diventa gioia di vita. Rientriamo trovandoci una mucca posata a terra sul sentiero, la cui stazza e mole non ci permette di proseguire, lei capisce e poco meno di un minuto dopo si alza per lasciarci la strada libera. Tornano in mente le parole di Marco Ferrini quando nel 2001, in una vallata verdeggiante di Fiera di Primiero, all’arrivo di un gruppo di mucche disse: le mucche sono persone docili. Qui a Maratea viviamo costantemente la compagnia di questi animali speciali che con i loro campanacci sono sempre presenti in tutti i luoghi dove andiamo, ci incrociamo, loro ci guardano incuriosite, noi ammirati.

Con il passare delle ore la luce del sole comincia a pennellare di colori caldi il panorama, con tonalità smorzate ma non per questo meno attraenti, il tramonto non tarderà ad arrivare, ma in occasione della lezione di Yoga siamo ancora nel pieno della vita, della "dea del mare”; Thea Maris o secondo alcuni studiosi Mar-an-thà, che significa "Dio è Venuto”.