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Viaggi dell'anima ospite in TV

Il giorno 7 dicembre 2016 Viaggi dell’Anima è stata ospite della trasmissione televisiva D di Blu  su DI.TV condotta da Letizia Casadei. Nella rubrica condotta da Silvia Minguzzi abbiamo avuto occasione di parlare delle esperienze fatte e di anticipare le  future iniziative.

I viaggi in India ci permettono di scoprire che la vita può essere orientata verso una sperimentazione quotidiana della spiritualità. Quel che manca nella società occidentale è proprio questa immersione nel sacro a partire dalle nostre abitudini giornaliere, i nostri impegni, le nostre scelte.

L'India costituisce un grande contenitore, dove ancora oggi, tra infiniti colori e sapori, si possono ritrovare tracce filosofiche antiche e moderne della ricerca del sacro. La simbologia e le rappresentazioni delle manifestazioni del Divino impregnano il tessuto sociale di questo subcontinente.

A volte ci rechiamo in Himalaya per visitare siti importanti dal punto di vista del sacro come Gomuk, Gangotri o Devaprayag con la consapevolezza che chi sale queste montagne non fa altro che tentare di riunire terra e cielo, armonizzare la propria personalità con quella Divina. Il pellegrino in questi casi compie un rito di autoguarigione che sarà utile anche a coloro che ritroverà al suo ritorno nella casa o nel luogo di lavoro. Il miglioramento delle qualità personali e delle emozioni si riflette a cascata nel mondo circostante e nelle persone che ci frequentano, come la luce quando illumina gli oggetti di una stanza. Quindi, l’armonizzazione delle nostre istanze più profonde attraverso l’affidamento al sacro è l’esempio che il viaggio della vita altro non è che la capacità di modellare le nostre abitudini con nuove e più evolutive prospettive sul sentiero tracciato dagli antichi saggi.

Tirupati in Andhra-pradesh, ad esempio, ci proietta in una dimensione dove l'infinita folla dei pellegrini, devota e rispettosa, è di per sé capace di produrre un effetto catartico in chi, dotato di spirito di sacrificio, è desideroso di condividerne l’esperienza. Questo è un percorso di ascesa sul monte Sacro del Venkatam, dove i mantra del Rig Veda accompagnano il devoto e sorreggono con ispiranti preghiere ed invocazioni nella lunga salita che sfocia in quota a circa mille metri in località Tirumala.

Un altro fulgido esempio di purificazione è offerto dalle esperienze che possono essere fatte a Vrindavana, piccola cittadina a sud di Delhi che avvolge con i suoi cinquemila templi e con i canti che, fin dalle prime ore del mattino, rigenerano la mente ed i pensieri invocando la misericordia del Signore. 

Oppure Jagannath Puri terra del Signore dell’Universo, dove la gente è collegata alla Divinità con un profondo senso di appartenenza e affetto. Qui, in questa speciale terra di Orissa, la misericordia si manifesta attraverso il prasadam, ovvero cibo composto da gustosi vegetali che dopo essere stato offerto al Signore diventa strumento di collegamento con i devoti attraverso la sua  condivisione.

Quindi l’India come capitale di una spiritualità che si allontana dalla New Age e che si affranca invece in una tradizione riconosciuta ed autentica. I riti e le cerimonie non sono perciò il prodotto di un misticismo improvvisato, ma di una tradizione che garantisce quei fondamenti etici e filosofici necessari ad una sana crescita interiore. 

Il viaggio dell’anima è quindi un percorso che si può e si deve fare con corpo, mente e spirito.

La ricerca del sacro ci permette di disintossicarci dalle attitudini sbagliate e dalle predisposizioni distruttive verso il creato e le creature, rivitalizzando la nostra esistenza terrena come turisti che hanno iniziato a viaggiare nella terra dell’Amore.

Fabio Pitti